Please follow link! Il tempo ed il clima di Trieste e della sua Riviera - METEORIVIERA

Meteo Riviera  - Golfo di Trieste

Santa Croce a Mare ( Trieste)

Webcam Trieste - Santa Croce a Mare


TEMPERATURE ATTUALI DALLE STAZIONI COSTIERE DELL'OSMER
 

 
 Meteoriviera


STATISTICA DECENNALE 1995/2005 TEMPERATURE MEDIE A TRIESTE

OSSERVATORIO METEOROLOGICO REGIONALE - STAZIONE METEO DI TRIESTE PORTO LIDO E AREONAUTICA MILITARE STAZIONE DI TRIESTE BARCOLA

MEDIA ANNUALE 1995/2006 : 15,61°    
JAHRESDURCHSCHNITT 1995/2006 : 15,61°

MEDIE MENSILI DELLE TEMPERATURE:

JAN FEB MAR APR MAI JUN JUL AUG SEP OCT NOV DEZ
6,7 7,8 10,2 14,0 19,3 23,1 25,3 24,9 20,9 17,0 12,3 8,2

 

Secondo le statistiche più recenti, basate sulle  osservazioni degli ultimi anni a Porto Lido, la temperatura media annuale sul litorale di Trieste è di 15,6 gradi centigradi , le precipitazioni annuali ammontano in media a 924 millimetri e l'umidità relativa media annuale è del 64 per cento. 

 

Secondo le statistiche dell'Istituto geografico nazionale , il numero di giorni sereni in un anno a Trieste supera sensibilmente  quelli goduti a Roma o Napoli, e in Italia viene superato solo da Sanremo, Gela, Reggio Calabria e poche altre zone.

Infatti, secondo le ricerche compiute dal famoso Prof. Polli dell'Università di Trieste, il numero di giorni almeno parzialmente soleggiati che si contano in un anno lungo la costa triestina gareggia con la Provenza e la Costa Azzurra, raggiungendo le 300 giornate annue.

Come nel sud della Francia, anche lungo la riviera di Trieste il cielo si mantiene sereno non solo pressoché sempre durante l' estate ma spessissimo  anche durante l'inverno, mentre intanto le pianure sono sotto le nebbie ed il Suditalia per settimane permane sotto l'umido e la pioggia.

Non è raro partire da Trieste in pieno inverno con un splendido sole e dodici gradi,  per arrivare un'ora dopo a Venezia e Treviso sotto la nebbia in un paesaggio di campi e alberi bianchi per il ghiaccio e con alcuni gradi sottozero in pieno giorno.

Ad esempio nell'intero inverno 2006/2007 non si è mai registrata a Trieste , ma neppure a Barcola, Muggia e Lignano, alcuna temperatura che nemmeno si avvicinasse agli zero gradi, mentre a Venezia la temperatura è scesa sottozero per 15 notti e a Verona addirittura per 36 notti. Entrambe queste due località registrano una media annuale di 2 gradi inferiore a Trieste, ma è soprattutto nelle minime notturne che la differenza si fa notare.

Le minime notturne registrate dall'AM a Barcola (appena fuori città) , sono d'estate come d'inverno,  sempre di parecchi gradi superiori non solo a quelle delle altre città del Norditalia , ma anche di città del Centro come Roma o Pescara  e di molte città del Sud.

Negli ultimi anni, probabilmente perché il cambiamento climatico ha migliorato il clima del golfo di Trieste piu' di altre zone ( come conferma il Max Planck Institut ), anche Bari e Napoli registrano in genere dati ufficiali di temperatura minima piu' freddi di Trieste.
Nella bella Napoli, dove tanto si canta o'sole mio, risulta invece che il numero delle giornate di sole, di per sé non elevato come si ama far credere, è diminuito in modo impressionante ( il 20% in meno !! ) negli ultimi decenni, con un parallelo aumento delle giornate con pioggia.

 Un ulteriore record per la zona di Trieste è quello della bassissima umidità relativa, una media annua del 64% , dato cui si avvicina solo la zona di Sanremo, mentre le altre città italiane vanno dal 75 % del Suditalia all 85 % di Milano.

TEMPERATURA ATTUALE ACQUA ADRIATICO MEDITERRANEO CENTRALE
AKTUELLE WASSERTEMPERATUR ADRIA UND ZENTRALES MITTELMEER
 



DAS KLIMA DER TRIESTINER RIVIERA


Die Sommermonate sind lang und warm, mit Tiefswerten in den 20 C° und Höchstwerten in den 26 C° von Mitte Mai bis Mitte September. Hitzewellen können das Quecksilber in die 35 C° senden, aber das Ersticken der Hitze dank der kühl werdenden Wirkung des Seewinds verhindert ist.

Phytocenologisch gesehen, handelt es sich um eine mediterrane Zone mit immergrüner Vegetation, die Wälder bestehen vorwiegend aus Steineichen und Schwarzeschen (Orno-quercetum ilicis L.).

 Ein wichtiger Grund, warum das Klima von Trieste und seiner Riviera vorteilhaft ist, ist dass es selten, oder nie, zur gleichen Zeit, kalt und nass ist. Wenn das Wetter kalt ist, ist es mit dem Nordwind, und die Luft ist trocken. Wenn die Luft feucht ist, Südwind herrscht vor, und die Temperatur ist mild.

An der Küste der Winter ist ziemlich kurz und sonnig, allgemein mild.

 

Sonnenstunden - Ore di Sole - Sunshine Hours - Oras de Sol

 

YEAR

Jan.

Feb.

Mar.

Apr.

May

Jun.

Jul.

Aug.

Sep.

Oct.

Nov.

Dec.

Hours

6,5

4

5

6

7

8

10

11

10

7

6

4

4

 

Regenfall - Precipitazioni - Rain - Lluvia

YEAR

Jan.

Feb.

Mar.

Apr.

May

Jun.

Jul.

Aug.

Sep.

Oct.

Nov.

Dec.

Mm.

920

70

70

80

90

70

50

40

60

80

110

120

80

 

 

 

LA TEMPERATURA  

Per analizzare le condizioni termometriche della Riviera Triestina occorre far riferimento ai dati della stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare sita  nel sobborgo di  Barcola, a quella dell'ITT in Piazza Lipsia , a quella dell'Istituto talassografico in viale Gessi, e per quanto riguarda la fascia costiera, a quella dell'Osservatorio meteorologico regionale dell'Arpa a Trieste Porto Lido. Con un interpolazione tra i vari osservatori, queste dovrebbero essere le temperature medie dei singoli mesi nel corso dell'anno:

 

 

Jan

Feb

Mar

Apr

Mai

Jun

6

7

10

13

19

21

Jul

Aug

Sep

Oct

Nov

Dec

24

25

20

16

11

8

 

Altri dati significativi sono quelli rilevati dall'Amministrazione Provinciale a Rozzol (215 m.s.l.m.) ed a Muggia .  
La temperatura media annua varia qundi  in queste  stazioni meteo dai 14,5 di Barcola ad oltre 15,5 C° nella zona di Porto Lido.

I mesi più freddi sono  gennaio e febbraio, con medie intorno ai 6/7 C°. Quelli più caldi sono luglio e agosto, con medie oltre ai  24 C°.  

 

 

Le temperature estreme nel corso dell’anno lungo la costa raggiungono in genere i  –2,.5° per la minima assoluta dell'anno ed i 34° per la massima assoluta dell'anno.


L’escursione termica media annua tra le temperature mensili oscilla intorno ai 18° e rientra nel clima marittimo.

L'escursione termica giornaliera è tra le più ridotte d'Italia e d'Europa, variando all'incirca dai soli  3-4° (inverno) ai  5-6 'C (estate). Il clima è pertanto assolutamente marittimo.

 

A Trieste Porto Lido, stazione che meglio  rappresenta il clima della zona costiera, il numero dei giorni durante i quali la temperatura minima scende a 0° C o più in basso, è in media di tre o quattro volte , ma di anno in anno può variare  da nessuno negli inverni miti  ad una decina negli inverni più rigidi. A Barcola, più fredda, la stazione dell'AM, posta sotto un ventoso canalone da cui spesso scendono le correnti fredde dall'altipiano sovrastante,  registra invece una media di 9 minime sottozero annue.

Localmente la differente esposizione ed altitudine ( il territorio giunge sino ai 670 metri sul livello del mare) può determinare enormi variazioni della temperatura al suolo nello spazio di pochi metri, per cui, in diversi casi, appena  superato un costone si può assistere a bruschi cambiamenti della vegetazione e alla presenza di specie non proprio mediterranee.  Fenomeni simili si riscontrano già in rioni periferici quali San Giovanni e Longera  dove si verificano differenze anche di 5 C° in meno rispetto al centro.In alcuni rioni posti Sull'altipiano sovrastante la temperatura può essere anche 8 gradi inferiori alla città.Tale caratteristica è spesso usata dalle stazioni televisive per i loro ingannevoli servizi sul maltempo.

Sul Golfo quasi sempre almeno nelle ore centrali della giornata il cielo si rischiara e lascia passare i benefici raggi del sole.

Per gran parte dell’anno la costa triestina gode quindi di un clima mite e soleggiato. Anche l’inverno, in genere, conta numerose giornate di sole, e risulta particolarmente salubre poiché  statisticamente il clima lungo questa costa è di rado contemporaneamente freddo ed  umido.


TREND CLIMATICO
Mittlere Temperatur
 

Temperature medie 2006/2007

 

Jan Feb Mar Apr Mai Jun  
9.4 9.8 12.8 17.1 18.2 22.5 [°C]
             
Jul Aug Sep Okt Nov Dez  
27.0 22.1 20.0 19.3 13.8 10.2 [°C]


Gemittelter Wert der letzten 12 Monaten (Okt. 2006 - Sept.  2007)

 17.4 °C

Media annuale degli ultimi 12 mesi (ott.2006-set.2007)

 

MINIMA DELLA NOTTE

NACHTMINIMA


TEMPERATURE ATTUALI

AKTUELLE TEMPERATUR

IL TEMPO

 DAS WETTER

 


La  Costiera triestina.

 Un costone roccioso alto dai 200 ai 450 ripara la Costiera.

La parete, coperta da una folta vegetazione, si lascia esplorare attraverso i suoi ripidi sentieri. Dall'alto, il panorama è stupendo. Sullo sfondo, la foce dell'Isonzo, con l'Isola della Cona; a destra, il castello di Duino, che domina il golfo dall'alto del suo promontorio bianco a strapiombo sul mare; a sinistra, Trieste e l'Istria, con Punta Salvore alla sua estremità occidentale.
Proseguendo il nostro viaggio verso sud, dopo alcuni chilometri di natura selvaggia, incontriamo le prime villette immerse nel verde. Man mano che si procede, la zona è sempre più antropizzata, fino ad arrivare all'ottocentesco castello di Miramare, con l'antistante riserva marina, in cui è vietato ogni tipo di navigazione. Si può passare al largo, alla volta di Trieste, o magari distanziarsi dalla costa, per ammirare il panorama del golfo nel suo complesso.
L'itinerario  qui descritto sommariamente è un pout-pourri di paesaggi e di ambienti tipici del Mediterraneo, che qui però troviamo raccolti in poche decine di chilometri quadrati.
Sicuramente è un paesaggio stuzzicante e sostanzioso per i turisti  da gustare magari insieme alle splendide isole del Quarnero e della Dalmazia.

Quando il tempo è freddo, colle correnti da nord, l’aria è molto secca mentre quando l’aria è umida vi sono venti da sud, e la temperatura è  mite.

Phytocenologicamente si tratta di una zona mediterranea con vegetazione sempreverde composta perlopiù da lecceti e pinete (Orno-quercetum ilicis L.).

 L'attrattiva non consiste solo nella bellezza dei luoghi ma anche nelle particolarità climatiche.Quasi tutto l'anno si fa sentire l'influsso climatico marittimo... non è sensibilmente freddo d'inverno, il calore estivo è mitigato dalle brezze e il blu del  mare, che ricorda da vicino la Costa Azzurra, è molto diverso dalla costa adriatica italiana.

 La primavera, con i giorni che rapidamente si allungano, quasi si fa toccare attraverso la magnifica fioritura dei mandorli nelle settimane di febbraio, poi arriva l'estate con i suoi cieli quasi sempre sereni , forse interrotti qualche notte da uno scroscio di pioggia di breve durata.

Splendidi i bagni di mare nelle acque, chiare come specchi, che per l'alto contenuto salino (3,8 per cento, esatttamente come nel Mediterraneo sudorientale da cui giungono le correnti ) alleviano lo sforzo del nuotare anche alle persone meno sportive.

Le gioie del bagno di mare si possono godere di solito fino a metà ottobre, quando sui  laghi già da tempo le giornate sono diventate autunnali, mentre qui  si può ancora godere del clima gradevole.

La differenza più grande rispetto alle regioni dell'interno la porta l'inverno, che dura da dicembre a febbraio ed è comunque diverso da quello che si intende per inverno già pochi chilometri più distante dal mare .

Fino alla fine dell'anno in genere le giornate non sono molto fredde, spesso sono interrotte dalla pioggia ma anche dallo splendere del sole che presto ritorna. Ed anche nei giorni piovosi ci sono ore in cui la pioggia fa pausa ed è possibile stare  all'aperto. La brina al mattino è del tutto assente.Un periodo un po' più freddo, caratterizza spesso la seconda parte di gennaio, con giornate però in genere assai soleggiate, che anticipano nella loro luminosità la primavera. Comunque il mattino solo raramente vede la colonnina del mercurio scendere  sotto lo zero.

 

Buona parte della vegetazione è costituita da lecci, pini, olivi e altri sempreverdi e il nordeuropeo  ha l'impressione che qui lungo la costa quasi non esista l'inverno. La fioritura primaverile inizia con una serie di piante che preparano le loro gemme e già ad inizio febbraio fioriscono i bianchi viburni, e i gialli gelsomini e subito dopo i candidi mandorli.

 

Sul Golfo quasi sempre almeno nelle ore centrali della giornata il cielo si rischiara e lascia passare i benefici raggi del sole.

Per gran parte dell’anno la costa triestina gode quindi di un clima mite e soleggiato. Anche l’inverno, in genere, conta numerose giornate di sole, e risulta particolarmente salubre poiché  statisticamente il clima lungo questa costa è di rado contemporaneamente freddo ed  umido.

 

TRIESTE PORTO LIDO ( OS.ME.R)

 Tage im Durchschnitt mit Frühtemperaturen unter Null : 

  Giorni  in un mese in cui la minima notturna può scendere sotto lo zero  :

 

Jan.

Feb.

Mar.

Apr.

May

Jun.

Jul.

Aug.

Sep.

Oct.

Nov.

Dec.

Days

3.5

2.5

0.5

0

0

0

0

0

0

0

0

1.5

 Jahr:  8  Tage -  Anno:  8 gg. 

 

 

 

Lignano PinetaGrado Spiaggia

Trieste St.AndreaMarina Julia

 

TRIESTE -VELOCITA' MEDIA MENSILE DEL VENTO 

Jan

Feb

Mar

Apr

Mai

Jun

 

5.9

5.3

5.1

4.9

5.5

6.9

[km/h]

Jul

Aug

Sep

Okt

Nov

Dez

 

7.0

7.5

7.1

7.5

10.7

10.5

[km/h]

 Media annuale  :  7.0 km/h

 dato : Wetteronline

 

 

Klimatische Bedingungen der Triestiner Küste

Aufgrund neuerer Beobachtungen und meteorologischer Aufzeichnungen der letzten  Jahre, beträgt die mittlere Jahrestemperatur in Triest 15,6 C° , die Niederschläge  924 mm und die relative Luftfeuchtigkeit 64%. Etwas südlicher von Trieste wird die Halbinsel Istrien von dem 45. Breitengrad geschnitten, sodass Triest auf dem halben Weg zwischen dem Äquator und dem Nordpol liegt - auf der idealsten Stelle der Nordhemisphäre im geographischen und temperaturbezogenen Sinne.

Diese Lage ermöglicht eine jährliche Durchschnittstemperatur von  25°  Celsius im Sommer, 16° im Herbst, 8° im Winter und 15° im Frühling.

Dieses Klima hat drei typische Winde und zwar Scirocco, Bora und Maestrale.

Im Sommer ist der Maestrale am meisten vertreten, eine leichte Brise, die vom Meer Richtung Land weht, und warme Sommernächte abkühlt.

Am meisten vertreten im Winter ist die Bora, ein Fallwind der Adria, der an der italienischen, istrischen und dalmatischen Küste aus NO weht. Dieser Wind erwärmt sich wie der Föhn ebenfalls trockenadiabatisch. Er wird durch das Hochplateau kanalisiert und erreicht dadurch hohe Windgeschwindigkeiten. Trotz dieser Erwärmung wirkt deshalb im warmen Küstengebiet  als kalter Wind.  

Triest ist  im Vergleich mit anderen Meeresstädte nicht besonders windig: Windstill 58 % (ueber 200 Tage pro Jahr) - Mittlere Windstärke 7,0 km/h. 

Das Meer ist die größte Wohltat am Golf von Triest.

Das Salzgehalt des Wassers beträgt 38 Promille.

Ein hohes Gehalt an Salz, Natrium, Chlor, sowie an Sulfaten und Magnesium sind die Grundlage für ein gesundes Bad, das der menschliche Körper und die Haut so nötig braucht.

Im Sommer kann man den prachtvollen Farbenfächer aus allen Blaunuancen unseres Meeres genießen. Auch die Meeresbewegung muß man erleben : Wellen, Strömungen, Ebbe und Flut. . . .

Die Sommerlichen Wassertemperaturen bewegen sich in Küstennähe von 24 C° bis zu 28 C°, was äußerst angenehm ist für Wassersport und Schwimmen.

Das Klima von Triest ist besonders trocken, typisch mediterran mit heißen Sommern und milden Wintern.

Schon ein Spaziergang am Meer kann als natürliche Kurbehandlung angesehen werden, da man dabei Aerosole einatmet, die Natrium, Chlor, Jod, Brom, Magnesium, Silizium und andere gelöste Stoffe in der Luft enthalten.

Ein wichtiger Grund, warum das Klima von Trieste und seiner Riviera vorteilhaft ist, ist dass es selten, oder nie, zur gleichen Zeit, kalt und nass ist. Wenn das Wetter kalt ist, ist es mit dem Nordwind, und die Luft ist trocken. Wenn die Luft feucht ist, Südwind herrscht vor, und die Temperatur ist mild.

 

Sonne an der Triester Küste

 

Der größte Teil des Jahres genießt der Golf von Triest ein mildes und sonniges Wetter.

In Triest scheint die Sonne im Durchschnitt  während 300 sonniger oder teilweise sonniger Tagen, mit insgesamt 2500 Sonnenstunden in einem Jahr.

Im Winter friert es selten.

Im April-März und November-Oktober kann es ziemlich viel  regnen.

Sommerzeit-Sonne ist König in diesem südlichen Gebiet Europas und die meisten Regen fällen zwischen dem Oktober und April.

Für den größten  Teil des Jahres sind Sonnenbrillen für die Touristen unerlässlich.

 

Jan

Feb

Mar

Apr

Mai

Jun

Jul

Aug

Sep

Okt

Nov

Dez

69

61

66

65

61

59

60

58

63

69

65

65

 

Relative Feuchte in Triest

Umidità Relativa a Trieste

Jahresdurchschnitt 64  %

Media annuale 64 %

 

 



Sul Golfo, secondo le statistiche, la maggior parte delle piogge cade tra ottobre ed aprile.

I mesi estivi sono lunghi e caldi, con minime sui 18-20 gradi e massime sui 25-27 tra fine maggio a settembre talvolta fino a fine ottobre.

Nel lungo periodo estivo cadono al mese in media appena una trentina di mm. di pioggia , durante qualche raro e breve temporale (quasi sempre  notturno) .

Confrontata  la piovosità estiva della costa di Trieste con quella del vicino Friuli o del retrostante Carso sloveno, si tratta di meno di un terzo di quanto piova in estate  in provincia di Udine, dove  i temporali verso metà giornata sono quotidiani.

 

Oltre il 90 % delle giornate estive sono serene e  soleggiate.La stagione ufficiale dei bagni fin dai tempi dell'Impero Austroungarico, che aveva qui la sua Riviera Austriaca, va dal 1 Maggio al 15 ottobre.

 

Lungo la fascia costiera d'inverno la brina mattutina è un fenomeno  del tutto inconsueto, la neve é un evento  molto raro e possono passare anche oltre 10 anni  senza che la  neve raggiunga la costa od il centro città, e se cade, non attacca e subito si scioglie cosicchè ad esempio nel  decennio 1990-2000 la media di neve annuale è stata di 0,0 cm. 

Pure la grandine è davvero rara lungo la costa, contando Trieste i valori di frequenza  tra i più bassi d'Italia ( un terzo delle già fortunate Genova e Palermo ).

L'unico periodo  in cui la nostra zona può essere interessata da forti seppur brevi nubifragi è all'inizio dell'autunno, al passaggio delle cosiddette gocce fredde sul mare caldo.

Altrimenti le precipitazioni portate dalle normali perturbazioni sono in genere moderate, e capita spesso che qui non piova o cadano poche gocce mentre le zone vicine sono interessate da eventi alluvionali.

Il vento di scirocco a Trieste infatti, scendendo dai monti dell'Istria, per compressione adiabatica alza le temperature ancor piu' che altrove,  ma spingendo verso l'alto l'aria difficilmente porta pioggia , anzi spesso rasserena il cielo.

 


Lungo la costa triestina il duplice riparo, a distanza adeguata, dei colli e dei monti, arresta i rigori del freddo invernale, lasciando tuttavia circolare una benefica ventilazione che favorisce la formazione di deboli brezze che bastano ad evitare l'eccessivo riscaldamento nelle giornate d'estate e l'eccessivo raffreddamento nelle notti invernali. La costiera triestina è inoltre esposta  nella direzione più favorevole alla mitezza del clima, a sudovest.

Nel corso dell'anno, il mare mitiga la temperatura dell'aria migliorando le condizioni climatiche locali in combinazione colle correnti calde marine che risalendo da Sud l'Adriatico lungo la costa dalmata si incurvano infine nella Baia di Trieste. Il contrario di quanto avviene lungo le coste adriatiche italiane, che d'inverno vedono scorrere una costante corrente marina da nord ed essendo prive di riparo collinare ad est, sono di 3 gradi piu' fredde a parità di latitudine con l'Adriatico orientale, come scriveva già alla fine dell'ottocento il professor Eduard Mazelle, direttore dell'Imperialregio osservatorio metereologico marittimo di Trieste.

 

Va comunque sempre  tenuto presente che in pieno inverno, qualche anno di rado,  qualche altro più frequentemente,  il  gradevole e mite clima dei litorali può venire  interrotto per qualche giorno dal tempo freddo e  ventoso causato dalla differenza di pressione e temperatura con il freddo retroterra, e questo avviene in contemporanea su gran parte delle coste mediterranee europee, dalla Liguria alla Provenza, dalla Costa Brava alla Sardegna. 

Tolti questi episodi, il clima lungo la riviera triestina è peraltro piuttosto mite e in particolare i fortunati chilometri di costa tra Sistiana e Miramare, e da Punta Olmi a San Bartolomeo, sono  completamente protetti dalla Bora e da  tutti i venti settentrionali in genere , in quanto stretti tra il Mediterraneo a sudovest e il ripido costone carsico a nord, che rappresenta l' ultima propaggine delle Alpi Meridionali. 

Piuttosto riparatate risultano anche le zona di Ancarano e Valle Oltra.

 

TRIESTE -VELOCITA' MEDIA MENSILE DEL VENTO 

Jan

Feb

Mar

Apr

Mai

Jun

 

5.9

5.3

5.1

4.9

5.5

6.9

[km/h]

Jul

Aug

Sep

Okt

Nov

Dez

 

7.0

7.5

7.1

7.5

10.7

10.5

[km/h]

 

 dato : Wetteronline.de

 

Esposte ai venti settentrionali  invece diverse zone di Trieste città ( in primis San Giovanni, San Vito e San Luigi), gran parte di Muggia, Capodistria ,Isola ,Pirano (con eccezione della zona di Fornace e San Bernardino) e pure la famosa Portorose. 

 

In alto mare, specie sulla parte centrale del Golfo,l'arrivo della Bora è temuto dai naviganti essendo tra i venti più violenti del Mediterraneo  in mare aperto, dove  vengono  registrate raffiche fino a 50 nodi.

In realtà però a terra queste velocità , non si registrano assolutamente, nemmeno nei quartieri più esposti.

Deluderà comunque molto gli amanti dei luoghi comuni sapere che nella zona di Trieste i giorni di calma di vento siano in realtà addirittura più di 200  e che la velocità media annua del vento a Trieste è inferiore  a quella di molte località considerate climaticamente molto fortunate.

 

La percentuale annuale di calma di vento del 58 %, ( media decennale 1986/1995 secondo l'I.G.N.), un dato che raffrontato con le altre città di mare italiane,  demolisce qualsiasi tentativo di far apparire la città di Trieste fredda e molto ventosa. 

Esattamente il contrario di quanto accade a Napoli, dove i furbi partenopei cantando sempre O'sole mio , hanno convinto la platea delle anime semplici e credulone che a Napoli, una delle città piu' piovose d'Europa, splenda sempre il sole. In tv il servizio sui danni per pioggia e vento  a Napoli va in onda quasi ogni giorno, ma sempre accompagnato dalla frase iniziale  " Inconsueta giornata di pioggia per la solatia Napoli..." .....convinti loro....

Basta pero' sfogliare i giornali  per rendersi conto che  Napoli e  la Campania, sono in realtà piovosissime sulla costa e nevosissime all'interno e ogni anno, dall'autunno alla primavera sono  alle prese con mesi di pioggia e umido, con  frane, danni ed inondazioni che si succedono ahimé regolarmente.

 

C'è un altro dato che demolisce tutte le stupide e deliranti descrizioni di Trieste sempre e costantemente sotto la Bora. La statistica dimostra a tutti che i giorni di Bora forte in città sono in media soltanto 11 all'anno, e con velocità reali drasticamente inferiori a quanto diramato dalla meteospazzatura della Tv.  

Con questi dati  abbiamo cercato di far luce sul vero clima della Riviera triestina.

Ma non facciamoci illusioni..... i luoghi comuni hanno sempre di gran lunga la meglio sulla realtà....comunque meglio così, gli altri si tengano i loro luoghi comuni e noi ci teniamo il nostro ottimo clima...

 

 

RECORD DEL 1985, L'INVERNO PIU' FREDDO DEGLI  ULTIMI 50 ANNI

Firenze Peretola - 23°
Brescia Ghedi - 19,4°
Rimini Miramare - 17.2°
Bologna B. Panigale - 16,4°
Perugia - 15,8°
Bolzano - 15,7°
Milano Linate - 14,4°
Udine Rivolto - 14,6°
Venezia Tessera - 12°
Pescara - 11,6°
Roma Urbe - 9,8°
Trieste - 7,5°
Genova Sestri - 6,8°

Così operano i nostri bravi giornalisti

 

La bora ha durato solo qualche ora, ed era due giorni fa ? ? Che peccato, e dire che oggi abbiamo ancora quasi cinque minuti di telegiornale da riempire !!! Sentite, ridiamo per la decima volta la notizia che   IL VENTO  A TRIESTE SOFFIA A 120 ALL'ORA.... anzi, no, che non si pensi che sia la notizia avanzata da ieri...no no , cambiamo e mettiamo che  soffia a 140...

SONO GLI STESSI CHE  SI INCARICANO DI CAMBIARE SEGNO ALLE TEMPERATURE ( UN PIU' QUATTRO  DIVIENE UN MENO QUATTRO E COSI' VIA, L'ANNO SCORSO PERSINO UN PIU' NOVE DIVENNE UN NOVE SOTTOZERO, E' INCREDIBILE) O DI FOTOGRAFARE POZZANGHERE GELATE IN CARSO A 300 METRI DI ALTITUDINE, MIXANDOLE IN DISSOLVENZA COLLA PIAZZA UNITA' , PER FAR CREDERE ALLA GENTE SI SIA GELATA LA PIAZZA.

IMMAGINI REGISTRATE IN ROMANIA VENGONO FATTE PASSARE A TESTIMONIARE LE ASSURDITA' RACCONTATE SUL MALTEMPO IN ITALIA.

 

 

I venti forti del Mediterraneo come Mistral e Bora hanno sempre, nel corso dell'episodio, qualche sporadica raffica "anomala" di pochi secondi , che sono per la Bora  fino a 2 volte più violente .Non causano danni perchè durano pochi secondi.

Per la stampa e tv  però i due concetti sono assai difficili da capire , o fanno finta, poiché comunque per stupire va sempre preso il numero più alto,  e va sempre ingrandito di ancora qualcosa. Mettiamo che il vento soffiava a 60 ( questo sulla torretta, ma all'altezza di 10 metri ben il 30 % in meno,  e al suolo appena soffiava un debole zefiro....) ma solo per un secondo c'è stata una raffica anomala  a 80 ( sempre sulla torretta, al suolo appena avvertita)...... la notizia  sarà : LA BORA  SOFFIA A 100 ALL'ORA.... 

Il colmo è che queste misurazioni ITT ,già di per sé irreali, poi si moltiplicano passando di mano in mano.

Insomma se il vento è sui 40 all'ora , l'ITT ne misurerà almeno 60......poi i 60  divengono per incanto 90 per il quotidiano, poi 110 per la radio e infine 130 per la tv....

Questa assurda situazione potrebbe essere definita folkloristica se non andasse regolarmente avanti da molti anni.....una vera tristezza !!! 

 

Così operano i nostri bravi giornalisti !!

 

La bora ha durato solo qualche ora, ed era due giorni fa ? ? Che peccato, e dire che oggi abbiamo ancora quasi cinque minuti di telegiornale da riempire !!! Sentite, ridiamo per la decima volta la notizia che   IL VENTO  A TRIESTE SOFFIA A 120 ALL'ORA.... anzi, no, che non si pensi che sia la notizia avanzata da ieri...no no , cambiamo e mettiamo che  soffia a 140...

SONO GLI STESSI CHE  SI INCARICANO DI CAMBIARE SEGNO ALLE TEMPERATURE ( UN PIU' QUATTRO  DIVIENE UN MENO QUATTRO E COSI' VIA, L'ANNO SCORSO PERSINO UN PIU' NOVE DIVENNE UN NOVE SOTTOZERO, E' INCREDIBILE) O DI FOTOGRAFARE POZZANGHERE GELATE IN CARSO A 300 METRI DI ALTITUDINE, MIXANDOLE IN DISSOLVENZA COLLA PIAZZA UNITA' , PER FAR CREDERE ALLA GENTE SI SIA GELATA LA PIAZZA.

IMMAGINI REGISTRATE IN ROMANIA VENGONO FATTE PASSARE A TESTIMONIARE LE ASSURDITA' RACCONTATE SUL MALTEMPO IN ITALIA.

 

I venti forti del Mediterraneo come Mistral e Bora hanno sempre, nel corso dell'episodio, qualche sporadica raffica "anomala" di pochi secondi , che sono per la Bora  fino a 2 volte più violente .Non causano grossi danni perchè durano pochi secondi.

Per la stampa e tv  però i due concetti sono assai difficili da capire , o fanno finta, poiché comunque per stupire va sempre preso il numero più alto,  e va sempre ingrandito di ancora qualcosa. Mettiamo che il vento soffiava a 60 ( questo sulla torretta, ma all'altezza di 10 metri ben il 30 % in meno,  e al suolo appena soffiava un debole zefiro....) ma solo per un secondo c'è stata una raffica anomala  a 80 ( sempre sulla torretta, al suolo appena avvertita)...... la notizia  sarà : LA BORA  SOFFIA A 100 ALL'ORA.... 

Il colmo è che queste misurazioni ITT ,già di per sé irreali, poi si moltiplicano passando di mano in mano.

Insomma se il vento è sui 40 all'ora , l'ITT ne misurerà almeno 60......poi i 60  divengono per incanto 90 per il quotidiano, poi 110 per la radio e infine 130 per la tv....

Questa assurda situazione potrebbe essere definita folkloristica se non andasse regolarmente avanti da molti anni.....una vera tristezza !!! 

 

la NEBBIA a Trieste e  in Italia

 

Sicuramente potremmo definire il fenomeno nebbia "poco democratico" sia per come ripartisce la sua presenza durante l'anno sia per come si distribuisce geograficamente sulla nostra Italia. Anche da un rapido esame delle mappe stagionali relative ai giorni di nebbia, salta subito all'occhio come il fenomeno sia soprattutto autunnale e invernale: nella stagione primaverile la sua presenza si riduce di due terzi e nel periodo estivo si limita ad apparizioni saltuarie e tra l'altro molto localizzate. Mappe alla mano, si ha che si spinge fino ai 45, 50 giorni per l'autunno e per l'inverno, ma si ferma ai 16 giorni in primavera e non va oltre gli 8 giorni nei mesi estivi. Aggiungo qualche altro numero: per le città del Nord si passa da una media di 26, 27 giorni di nebbia in inverno, ai circa 17 dell'autunno, fino ai 6 o 7 della primavera e ai circa 2 giorni e mezzo dell'estate; al Centro si registrano rispettivamente 15, 9, 6 e 1 giorni e sulle regioni meridionali i giorni sono circa 5, 3, 3 e sotto l'unità per l'estate. A questo è doveroso aggiungere che esistono differenze sostanziali tra le varie stagioni non solo in termini di presenza, ma anche di "qualità" della nebbia. Infatti alla classe "giorni di nebbia" vengono assegnati tutti i giorni in cui in un momento della giornata, più o meno prolungato, la visibilità si è ridotta al di sotto del chilometro; quindi lo stesso trattamento viene riservato sia a un giorno della stagione fredda in cui la nebbia non si sia dissolta del tutto anche in pieno giorno, sia a una fugace apparizione in una notte estiva più fresca del solito. Piuttosto scontata la ragione di questa disparità tra le varie stagioni dell'anno: la quasi totalità delle nebbie sono nebbie da raffreddamento per cui è ovvio che si concentrino nella stagione fredda, dall'autunno fino all'inizio della primavera, quando le temperature notturne scendono sufficientemente in basso da favorire la condensazione del vapore vicino al suolo. Il motivo per cui la primavera è meno nebbiosa dell'autunno è con ogni probabilità riconducibile a quanto evidenziato nei dati raccolti sull'umidità. I dati di umidità ci dicono che la primavera, complici le piogge meno frequenti e abbondanti, è mediamente più secca dell'autunno. Passo ora alle aree geografiche dove le nebbie sono meno frequenti: al coro "nebbia, questa sconosciuta!" possono partecipare molte regioni meridionali con Calabria e Sicilia in testa dove le temperature miti tutto l'anno e la morfologia del territorio permettono alla nebbia di fare capolino solo di rado. Lo stesso non si può dire di alcune zone della Campania, della Puglia e della Sardegna e poi di gran parte del Centro dove sulle zone pianeggianti, soprattutto nelle valli interne, il fenomeno nebbia è decisamente più presente. Ne sono esempio Foggia con una media di 14 giorni di nebbia in inverno, 9 in autunno e 7 in primavera e Frosinone che nello stesso ordine conta 30, 22 e 12 giorni e che nel '90 ha fatto registrare fino a 51 giorni di nebbia, un valore comparabile a quello di molte città del Nord. E veniamo quindi al Nord o meglio alla più vasta valle italiana, la Pianura Padano-Veneta. Se si esclude il suo settore più orientale, ossia le zone pianeggianti più secche e ventilate del Friuli Venezia Giulia, i consuntivi di fine anno contano mediamente almeno 50 giorni di nebbia con punte anche di 100, 110 giorni in un anno. Dalle configurazioni della frequenza si nota in modo evidente come la maggiore presenza di nebbie nei mesi freddi, quelli autunnali, invernali e di inizio primavera, si registra lungo l'asse longitudinale della valle con i picchi più evidenti tra il Piemonte (Vercellese, Novarese e Alessandrino) e la pianura lombarda. Comunque tutte le zone limitrofe al percorso del Po, dal Torinese fino al Ferrarese e al Polesine, contano una media di almeno 60, 70 giorni di nebbia all'anno. È questa infatti la parte più bassa della valle caratterizzata da una ventilazione molto scarsa e dove l'aria fredda che scivola dalle "alture" circostanti crea inversioni termiche intense, spesse e quindi anche persistenti. I 40, 60 giorni che si registrano infine lungo i litorali dell'alto Adriatico, tra il Veneto e il nord delle Marche, sono da addebitare alle nebbie da avvezione già citate precedentemente, che affluiscono dal mare sospinte da umidi venti di Scirocco. Due città settentrionali , in base ai dati raccolti, potrebbero essere attribuite all'estremo Sud: sono Genova e Trieste che in media a fine anno contano rispettivamente 1 e 4 giorni scarsi. Quindi, la nebbia per genovesi e triestini è veramente un'eccezione, grazie alle temperature miti anche in inverno e alla ventilazione che costantemente supera quella soglia che impedisce la formazione della nebbia. Confrontiamo ora il quadro appena delineato sulla frequenza delle nebbie con la realtà fornita dai dati del ventennio precedente, gli anni '60 e '70, per capire se la sensazione diffusa che "le nebbie non sono più quelle di una volta" ha un qualche fondamento. Concentriamoci in particolare su alcune città del Centro-NORD dove la maggiore presenza delle nebbie permette di apprezzare meglio le differenze: i numeri dicono che le nebbie si sono ridotte del 27% a Torino, del 28% a Piacenza e Brescia, del 30% a Venezia, del 32% a Vicenza e Bologna, del 42% a Roma Urbe, del 44% a Milano Linate, del 50% a Pescara e Firenze, del 53% ad Ancona, addirittura del 69% a Bolzano. In contro tendenza Malpensa e Udine che hanno guadagnato 6, 7 punti percentuali ma, a parte questi ultimi due casi, il calo dei giorni di nebbia è evidente e considerevole. Quindi le nebbie, per fortuna si dirà, ci fanno meno compagnia; ma come spiegare queste riduzioni ? Dal momento che la maggior parte delle nebbie italiane, come più volte detto, sono da raffreddamento, è bene rivolgere lo sguardo alle temperature. Le temperature minime notturne in inverno e autunno sono salite in media rispetto al ventennio precedente di 0,8 gradi al Nord e di 0,5 gradi al Centro. È allora credibile che, con notti mediamente più calde, il raffreddamento notturno risulti più spesso non sufficiente per far condensare il vapore acqueo nelle minuscole goccioline di nebbia. Anche la temperatura media delle acque superficiali del Mediterraneo è in fase di crescita per cui è plausibile che le nebbie d'avvezione che si formano sul mare per scorrimento di aria tiepida e umida, trovando una superficie marina più calda, siano meno frequenti e quindi meno spesso invadano la terraferma. Un'altra concausa credibile in questo andamento verso il basso dei giorni nebbiosi è la drastica riduzione negli ultimi 30 anni del contenuto di zolfo nei combustibili utilizzati per i trasporti e il riscaldamento. Si è così abbattuta del 90% l'immissione nell'aria del biossido di zolfo che è proprio uno di quei tanti componenti del pulviscolo atmosferico i cui composti costituiscono i nuclei di condensazione attorno a cui si aggrega il vapore.

 

 

Il Clima della Riviera Triestina


 

Poco a sud di Trieste il 45 -esimo parallelo taglia la penisola istriana, cosicché Trieste si trova a metà strada tra l'Equatore ed il Polo, nella posizione ideale dal punto di vista geografico e climatico dell'emisfero settentrionale.

La presenza del mare Mediterraneo e il riparo delle colline circostanti permette qui una media   di 24 ° in estate e, rispettivamente, di 16° in autunno,  di 8° in inverno e 15° in primavera. La costa di Trieste è la zona più settentrionale del mondo in cui si ritrova la macchia mediterranea originale e dove si produca olio da varietà autoctone di olivo ( Bianchera e Carbonera) che si perpetuano sempre qui da oltre 2000 anni, (e non da varietà di  provenienza meridionale importate recentemente nel tentativo di acclimatarle, come accade altrove nell'Italia settentrionale). 

 

E' quindi  il mare il fattore che influenza principalmente il clima di Trieste e dalla sua Riviera, conferendogli espressi caratteri marino mediterranei.

 

L'area costiera  del Territorio di Trieste,

secondo la suddivisione climatica di Koeppen  è caratterizzata da clima mediterraneo.

Le estati sono calde e secche, gli autunni mediamente piovosi  e gli inverni piuttosto miti. 

 

Schema di Koeppen Geiger

Clima mediterraneo Temperato caldo
(Cs)

Media annua di almeno  14.5 °C; media del mese più freddo di almeno 6 C° ,  almeno 4 mesi con media > 20°C;


Interessa la fascia litoranea tirrenica dalla Liguria alla Calabria, la fascia meridionale e centrale della costa adriatica.Stando alle statistiche degli ultimo trentennio vi rientra pure la fascia costiera del Territorio di Trieste.

 

 

La flora tipica di questa fascia è quella naturale del mediterraneo: olivi, fichi, mandorli, eucalipti, pini marittimi,melograni e la macchia di arbusti sempreverdi ( olivo selvatico, ginepro, oleandro, corbezzolo, mirto, pistacchio, euphorbiacee,  ecc.) nonché le erbe aromatiche come il timo, la lavanda, la salvia, la menta.

 

Notevole risulta l'intensità della radiazione solare lungo tutta la fascia costiera, in quanto oltre a quella diretta vi perviene pure quella riflessa dalla superficie acquea.

Il microclima lungo il costone della costiera triestina , completamente riparato dai venti settentrionali ed esposto a sudovest, è particolarmente mite, e dietro le spiagge in alcuni punti vi è possibile osservare in piena terra agavi, aptenie e fichi d'india mentre nei giardini qui e là spuntano palme agrumi e bougainvilles.

 

Grande, secondo le ricerche statistiche del Prof. Polli dell'osservatorio di Trieste,  è il numero di giornate - 300 in media all'anno - totalmente o  parzialmente soleggiate.

Con quasi 2500 ore di sole all'anno, la Riviera triestina risulta statisticamente una delle zone più soleggiate non solo d'Italia ma di tutta Europa. Il confronto col clima di zone anche vicinissime, quali il Friuli, il Carso, e la Slovenia, è impressionante.

 

Ovunque ci si trovi, a Trieste, il mare non dista mai più di qualche chilometro.

 

Solo in quartieri  interni come San Giovanni o Longera o in collina come a San Luigi, Gretta, Cattinara od Opicina, la sua influenza  non si fa quasi più sentire e in pochi chilometri si passa a climi inclementi, proverbiali per la loro rudezza .

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

 

Rispetto al secolo scorso la temperatura media sia dell'aria che del mare a Trieste è salita di ben oltre un grado, parallelamente sono diminuite del 10 % le precipitazioni, che da oltre 1000 millimetri sono passate attualmente a poco più di 900 mm. annui.
Secondo gli studi del Max-Planck-Institut für Meteorologie di Amburgo la zona di Trieste é tra quelle che più  beneficieranno di un miglioramento climatico nel corso del nuovo secolo. 

Per il periodo 2071-2100 si prevedono qui addirittura oltre 4 gradi di media in più rispetto al periodo 1961-1990 , il che porterà la temperatura media annuale non lontano dai 19 gradi. Le precipitazioni , secondo le ultime elaborazioni, da noi dovrebbero restare sui livelli attuali ( diminuendo sul Mediterraneo meridionale ed aumentando sul Nordeuropa). Se già oggi la nostra zona é un paradiso botanico, essendo la provincia d'Italia con maggior biodiversità, (con  quasi 2000 specie diverse che vivono in 212 kmq,  pari al doppio di Roma, provincia seconda classificata, ma con un estensione decine di volte maggiore) c'é da immaginare quale straordinaria evoluzione porterà un simile optimum climatico.

 

Si è molto discusso sulla possibilità che un cambiamento della circolazione termoalina degli oceani possa indebolire il riscaldamento dell'Europa Occidentale da parte della Corrente del Golfo. Il Max Planck Institut ritiene che in nessun caso questo possa contrastare se non in minima e trascurabile parte il riscaldamento atteso sulle nostre zone. Si prevede inoltre un costante aumento dell'indice NAO ( Oscillazione nordatlantica) con inverni sempre più dominati dall'influsso mite e umido dell'Atlantico, mentre la diminuzione di del differenziale di temperatura tra Mediterraneo e Europa continentale ( che si scalderà di oltre 6 gradi ) porterebbe a una pressoché totale scomparsa delle ondate di freddo dalla Russia.

 

METEO ASSURDITA'

 

L'inverno come si diceva porta inevitabilmente con sé giornate molto ventose su quasi tutte le zone costiere, e non certo solo sulla città di Trieste.

Solo per fare due esempi seguendo costantemente i dati di Nizza e Genova ci si accorge che sul lungo periodo si assommano velocità medie del vento da NE  molto superiori a quelle di Trieste.

Non parliamo della Sardegna settentrionale.
In molte zone litoranee insomma  il clima invernale non è proprio sempre quello vantato dalle agenzie di viaggio, ma si possono trovare d'inverno cielo e mare pallidi o giorni in cui il vento soffia rigido.

Il grido del vento tra i monti e il mare, vento che dura un giorno o due, scardina infissi, solleva vasi pesanti trascinandoli per la terrazza, non sono certo fenomeni riservati alla zona di Trieste, ma ben noti anche in  tante zone litoranee di Italia, Croazia, Francia e  Spagna.

Per Stampa e Tv, però ,grazie all'autoperpetuazione dell'ignoranza, che ama molto ogni steorotipo, il servizio sul vento arriva sempre da Trieste. E' solo qui che sferza il vento. 

Guarda caso pero'  é tutto altrove che  fa  danni miliardari e vittime, e Trieste nelle classifiche di pericolosità delle tabelle delle assicurazioni é proprio agli ultimissimi posti per rischio danni.

 

Assurde misurazioni del vento di Bora a Trieste prese sulla torretta di una scuola ad una quota ben 4 volte superiore alla norma  dell' Organizzazione meteorologica mondiale vanno a ruba tra i mass media assetati di meteospazzatura, e che mai si sognerebbero di dire le cose come stanno.

In giornate in cui secondo le stupidaggini propinate dalla TV la Bora a Trieste soffia  "a  oltre 100 chilometri orari" come pomposamente vi viene riferito, sapete che in realtà si svolgono senza alcun inconveniente tutte le attività all'aperto, compresi i mercatini  all'aperto, in piazza, dove appena si muovono le maglie e i foulard appesi in esposizione.... 

Ma se con vento a 100 dovrebbe volare in aria non solo la merce, ma tutto il mercatino, bancarelle clienti e venditori compresi !! Intanto nei caffè e bar  si beve l'aperitivo chiacchiarando ai tavolini all'aperto. Non dovrebbero volare nell'ordine bicchiere tovaglia , tavolino e infine clienti compresi ? Ma chi vogliono prendere in giro con questi dati ?

Com'è che non si sente onda verde avvertire che c'è pericolo gravissimo sulle strade triestine per il terribile fortissimo vento, come mai non è vietato il transito ai veicoli telonati che se ne continuano a circolare senza problemi per tutta la provincia ? ?

Se vi dicono che la Bora oggi soffia a 120 all'ora, come si potrebbe secondo voi  ipotizzare  che il pubblico intanto possa pattinare sulla pista di ghiaccio artificiale in piena piazza ? 

Non dovrebbero essere tutti scaraventati a terra e portati in ospedale dopo pochi secondi ?

Le partite di calcio di serie B si giocano regolarmente mentre secondo la radio la bora soffia a 130 ?

 

Dati  fuori realtà, assurde finzioni sceniche, sono divenuti così petulanti e ripetitivi che alla fine la gente normale non può far altro che credere al falso messaggio propinato da tutte le reti riunite (CON PARTENZA DALLA SEDE DI TRIESTE DELL'ANSA E DELLA SEDE REGIONALE DELLA RAI PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA) che la nostra città sia spesso impraticabile per le incredibili velocità raggiunte dal vento.

Ecco  che altrove con vento registrato a 80/90 km/h si  ribaltino camion, si dannegginoi case e agricoltura  (accaduto in Calabria quest'inverno),  che con  80 km.h di tramontana sul litorale pontino si siano sradicati  un numero enorme di  alberi secolari , o con raffiche a 90 si siano spaccati i vetri di tutte le finestre, divelti tutti i segnali  ed i lampioni stradali , come accaduto a Bari alcuni anni fa. A Rimini per il vento a 100, duecentomila euro di danni. A Trieste la bora sarebbe a 110 ma nessun danno segnalato dai vigili del fuoco, non si rinforzano nemmeno gli ormeggi, nulla.... 

 

 

 

Riteniamo opportuno  pubblicizzare che la  mistificazione da anni in atto sulla reale velocità del vento di bora a Trieste prende il via dai dati assolutamente fuori della norma OMM  diramati senza vergogna ( e con ancora meno vergogna propagati da meteteorologhi senza scrupoli ) dall' Istituto nautico, che come esso stesso comunica,   ha  l'anemometro posizionato sopra il tetto su una torretta a esattamente 38.8 metri.  

 

38.8 metri, quindi  circa quattro (4) volte più in alto di 10 metri ovvero quanto prevede la norma meteorologica internazionale WMO cui obbligatoriamente sottostanno tutte le stazioni meteo di questo mondo.

 

La velocità del vento, cresce in modo logaritmico  aumentando l'altezza dal suolo (come sui viadotti o.... su una torretta sopra un alto edificio, come nel ns.caso) e ciò vale in modo più accentuato nei centri urbani.

 

Eccco perchè  l'Organizzazione Mondiale Meteorologica ha stabilito una unica quota standardizzata di 10 metri esatti dal suolo per effettuare in tutto il mondo la misurazione del vento.

 

L'effetto dell'altezza sulla velocità del vento è di tipo logaritmico, e può essere espresso, secondo la legge di Riegeli, come:

vz / vs = ( hz / hs )

 

Nel caso di territorio urbano, e applicando il coefficiente di stabilità di Pasquill , il coefficiente N ammonta mediamente a  0,6 

 

Applicando la formula logaritmica, vediamo che misurando la velocità a 38.8 metri si ottiene almeno il 30% di più che alla quota standard internazionale WMO di  10 metri. 

 

 
 
SITUAZIONE ATTUALE DEL VENTO NEL GOLFO DI TRIESTE